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Milan-Frosinone 3-3: Menez salva Brocchi, ma l'Europa si allontana
Un gol in pieno recupero su rigore del francese evita al diavolo la seconda sconfitta di fila, ma non il sorpasso del Sassuolo. Ciociari avanti con Paganini e Kragl nel primo tempo, nella ripresa errore dal dischetto di Balotelli, Bacca accorcia, Dionisi allunga, poi Antonelli e l'ex Psg chiudono le marcature
Piove a Milano, diluvia sul Milan. Il pareggio di Menez in pieno recupero non allevia i cuori dei tifosi rossoneri. Il 3-3 casalingo contro il Frosinone, infatti, permette al Sassuolo, vincente al Mapei Stadium contro il Verona, di scavalcare i rossoneri in classifica e conquistare il sesto posto con un punto di vantaggio sugli uomini di Brocchi e, sopratutto, con gli scontri diretti a favore. A due giornate dalla fine e con un calendario non particolarmente semplice (Bologna e Roma), le speranze europee del Milan sembrano essere affidate unicamente alla finale di coppa Italia con la Juve. Quanti rimpianti per il Frosinone di Stellone capace di portarsi per ben due volte avanti di due gol (0-2, 1-3, ndr) e rimontato nel finale nonostante un Bardi straordinario. Per i ciociari ora la situazione si fa davvero complicata, 4 punti da recuperare a una tra Carpi e Palermo con appena 180′ da giocare sembra davvero dura anche perché di fronte ci saranno Sassuolo (al Matusa) e Napoli (al San Paolo).
BROCCHI RESTA, MA E' CAOS - Difficile avere parole d'elogio per un Milan orgoglioso sì, ma anche sfortunato, bisogna ammetterlo, perché nel primo tempo i rossoneri si sono trovati davanti un muro di nome Bardi capace di parare l'impossibile ad ogni occasione, contrariamente al suo collega Donnarumma oggi in giornata decisamente negativa. Il portierino rossonero, a Verona migliore in campo, non è stato impeccabile sui primi due gol ciociari, ma a fare peggio di lui ci ha pensato gente più esperta come Romagnoli, Alex e Montolivo. A di là, però, dei singoli errori, il pareggio in rimonta non cancella certi dissapori. Di fronte non c'era la Juventus, ma il Frosinone che, con tutto il rispetto per la squadra di Stellone, è pur sempre la penultima forza di questo campionato. Brocchi, seppur abbia raccolto la pochezza di cinque punti nelle ultime quattro giornate affrontando squadra di bassa classifica (Sampdoria, Carpi, Verona, Frosinone), sembra tenere ben salta la sua panchina. Difficile, infatti, che Berlusconi richiami Sinisa Mihajlovic alla guida dopo aver definito il gioco dell'allenatore serbo il peggiore degli ultimi cinque anni. I tifosi invocano a gran voce la cessione da parte del suo numero uno e le dimissioni di Galliani oltre al ritorno del sergente di ferro, ma difficile che queste tre cose accadano da qui alla fine di questa stagione.
PRIMO TEMPO SHOCK DEL MILAN - Il Frosinone apre e chiude il primo tempo col botto. Dopo appena 2′ Dionisi recupera il pallone ai 30 metri su un rinvio errato di Romagnoli, appoggia all'indietro per Sammarco che vede e serve al limite Daniel Ciofani, sponda di prima per Paganini che col destro incrocia e beffa Donnarumma. Al 44′ una punizione innocua dai 40 metri si trasforma nel clamoroso raddoppio ciociaro. Donnarumma mette solo un uomo in barriera, il tedesco Kragl, non nuovo a questo genere di gol, tira basso e violento sul primo palo e il portierone rossonero si fa sorprendere. Nel mezzo tanto Milan, ma anche tanto Bardi, perché l'estremo gialloblu para praticamente di tutto tenendo in vita le speranze salvezza dei suoi. Il numero uno ospite salva prima su Balotelli, poi su Kucka, quindi su Alex, infine su Honda. E quando non ci arriva lui ci pensa Ajeti (in ben due occasioni) a immolarsi per tenere inviolata la porta ospite.
RIMONTA ROSSONERA - La ripresa sembra aprirsi nel migliore dei modi per il diavolo con Massa che indica il dischetto dopo appena 2′, Balotelli dagli undici metri la piazza, Bardi intuisce l'angolo e para tra gli abbracci dei suoi compagni. Il numero uno ciociaro, però, poco dopo copre male sul primo palo su un traversone basso di Abate, la palla resta lì sulla linea e Bacca come un avvoltoio ci si fionda sopra e la butta dentro. Neanche il tempo di accennare la rimonta che Montolivo e Alex la combinano grossa mandando Dionisi solo davanti a Donnarumma, l'attaccante gialloblu la piazza e riporta sopra di due reti gli ospiti. Brocchi non ci sta, getta nella mischia Luiz Adriano, Antonelli e Menez. Il terzino rossonero, dopo neanche un minuto dal suo ingresso, raccoglie una sponda di Alex su calcio d'angolo e in rovesciata riapre il match. Il 2-3 dà la forza ai padroni di casa che attaccano da tutte le parti, è un vero e proprio assedio che Bardi e compagni respingono come possono, ma al 46′ un altro tocco di mano in area rimanda il diavolo sul dischetto. Balotelli e Menez litigano su chi deve calciare, ha la meglio il francese che sceglie lo stesso angolo dove SuperMario in precedenza aveva sbagliato, questa volta Bardi la sfiora soltanto e il Milan pareggia i conti. Al 48′ la traversa salva il Frosinone su una gran conclusione da dentro l'area di destra di Balotelli. E' l'ultima emozione di una gara per cuori forti.
MILAN-FROSINONE 3-3 (0-2)
Milan (4-3-1-2): Donnarumma 5; Abate 5.5 (28' st Antonelli 6.5), Alex 5, Romagnoli 5, De Sciglio 5; Kucka 5.5, Montolivo 4.5, José Mauri 5 (33' st Menez 6); Honda 5.5 (19' st Luiz Adriano 5); Bacca 6, Balotelli 5.5. A disposizione: Abbiati, Lopez, Calabria, Mexes, Simic, Zapata, Locatelli, Poli, Boateng. Allenatore: Cristian Brocchi.
Frosinone (4-4-2): Bardi 7.5; M.Ciofani 6.5, Russo 6, Ajeti 6.5, Crivello 6 (21' st Pryima 5); Paganini 6.5, Gori 6, Sammarco 6, Kragl 6.5 (35' st Rosi sv); D.Ciofani 6, Dionisi 6.5 (28' st Gucher sv). A disposizione: Zappino, Blanchard, Pavlovic, Frara, Soddimo, Carlini,
Longo, Tonev. Allenatore: Roberto Stellone.
Arbitro: Massa di Imperia.
Reti: 2' pt Paganini (F), 44' pt Kragl (F), 5' st Bacca (M), 10' st Dionisi (F), 29' st Antonelli (M), 45+2' st rig. Menez (M).
Note: 3' st Balotelli rigore parato. Ammoniti: Sammarco (F), Gori (F), Kucka (M), Kragl (F), Russo (F), Dionisi (F), Bardi (F), Pryima (F), Balotelli (M). Spettatori: 35.936. Incasso: 712.338, 29 euro.
Milan, la crisi è aperta: Brocchi già rischia la panchina
Verona-Milan 2-1: rossoneri ko al 95', Europa a rischio. Scaligeri in B. Verona nuovamente fatale dopo gli scudetti persi nel 1973 e 1990
Una punizione di Siligardi al 95′ regala la vittoria ai veneti (comunque retrocessi dopo la vittoria del Carpi) e mette seriamente nei guai la squadra di Brocchi nella corsa all'Europa League. Di Menez nel primo tempo e Pazzini (su rigore) nella ripresa le altre reti della gara.
VERONA - Verona ancora fatale per il Milan. Una magia di Siligardi al 95′ regala la vittoria all'Hellas dopo tre sconfitte di fila e condanna al primo ko Cristian Brocchi. Un successo che comunque non salva dalla serie B gli scaligeri, condanati dalla vittoria del Carpi sull'Empoli. Disastro, invece, in casa Milan, mai così male sul piano del gioco. I rossoneri, passati in vantaggio con Menez, hanno creato poche palle gol ma le hanno sciupate. Poi nella ripresa non è bastato uno strepitoso Donnarumma per evitare una sconfitta che rischia seriamente di compromettere la qualificazione alla prossima Europa League.
CAOS ROSSONERO, BROCCHI PEGGIO DI SINISA - Sul banco degli imputati ci va prima di tutto Cristian Brocchi: appena quattro punti in tre partite, cinque punti persi con Carpi e Verona, ovvero quart'ultima e ultima in classifica. Un gioco che latita ad arrivare e uno schema, il 4-3-1-2 (tanto osannato da Berlusconi) che Sinisa Mihajlovic aveva abbandonato a suo tempo proprio perché dava poca solidità in mezzo al campo, reparto dove il Milan soffre maggiormente. Problemi nascosti all'esordio nella vittoria (immeritata) di Genova contro la Sampdoria e apparsi evidenti a San Siro contro gli emiliani e oggi al Bentegodi. L'utilizzo poi di giocatori schierati poco nell'era Mihajlovic perché accusati di scarso impegno, non sta dando i suoi frutti. Vedi Boateng contro il Carpi, De Sciglio, Menez e Josè Mauri contro il Verona. Insomma le idee di Brocchi al momento stanno facendo acqua da tutte le parti e questo non fa che alimentare ulteriormente la rabbia dei tifosi rossoneri, che si erano schierati all'unanimità in favore del serbo esonerato per i capricci del presidente. Tra i colpevoli ci finisce anche Carlos Bacca, uomo gol a inizio stagione, zavorra in questo girone di ritorno. Il colombiano anche oggi ha fatto infuriare tecnico e tifoseria con una rabona completamente inutile col risultato ancora in bilico (0-1).
ENEZ ILLUDE IL MILAN - Sfida dall'esito tutt'altro che scontato al Bentegodi. I rossoneri partono bene, ma col passare dei minuti iniziano a farsi schiacciare nella propria metà campo dagli scaligeri. Al 9′ Donnarumma salva i suoi con una grande parata d'istinto su Pazzini, l'estremo rossonero blocca poi in scioltezza un tiro centrale di Rebic da fuori area. Sarà l'unico acuto del croato che verrà sostituito prima dell'intervallo tra i fischi dei propri tifosi. Al 21′, nel momento di maggiore difficoltà, il Milan trova il vantaggio con Menez (in fuorigioco!) lesto nel ribattere in rete una respinta corta di Gollini, non impeccabile su un tiro di Honda dai 25 metri. Qualche minuto più tardi ancora sull'asse franco-nipponica il diavolo va vicino al raddoppio, questa volta l'estremo scaligero esce bene in chiusura sull'ex Roma. Poco dopo la mezz'ora Donnarumma deve superarsi nuovamente su un tiro velenoso di Pazzini.
SUPER-DONNARUMMA NON BASTA - Il giovanissimo talento rossonero nella ripresa diventa il vero protagonista della gara parando l'impossibile. Prima, però, Bacca avrebbe sui piedi la palla del possibile 2-0, ma a tu per tu con Gollini anziché servire al centro i solissimi Antonelli e Honda, opta per una disastrosa rabona, il numero uno di casa ringrazia e blocca centralmente. E' la chiave del match, perché da questo momento in poi il dominio degli uomini di Delneri sarà assoluto. L'ultimo acuto rossonero è targato ancora Bacca che con un tiro-cross dalla destra chiama alla respinta Gollini, sulla ribattuta Menez va a colpo sicuro, ma Pisano in scivolata salva sulla linea. Al 27′ un evidente tocco di mano in area di Romagnoli (disastrosa la sua gara), manda dal dischetto l'ex Pazzini che non sbaglia: 1-1. Il Milan arranca e Donnarumma inizia il proprio show personale volando prima su Pazzini, poi su Romulo, quindi su Juanito Gomez. In pieno recupero è ancora Donnarumma a negare la gioia del gol a Romulo, ma al 95′ su una punizione a giro di Siligardi dal limite, il giovanissimo gigante rossonero non può nulla. Il Milan perde e dice addio alla possibilità di avvicinare il quinto posto e ora dovrà guardarsi le spalle dal ritorno del Sassuolo tornato a un solo punto dalla sesta e ultima piazza valida per entrare in Europa.
VERONA-MILAN 2-1 (0-1)
VERONA (4-4-1-1): Gollini 5.5; Pisano 6.5, Bianchetti 7, Moras 6.5, Albertazzi 6; Wszolek 6.5 (16′ st Juanito Gomez 6.5), Marrone 6.5, Ionita 6.5, Silgardi 7; Rebic 5 (39′ pt Romulo 7); Pazzini 7 (32′ st Checchin sv). In panchina: Coppola, Marcone, Gilberto, Samir, Furman, Greco, Emanuelson, Jankovic. Allenatore: Delneri
MILAN (4-3-1-2): Donnarumma 7.5; Abate 5.5, Zapata 5.5, Romagnoli 4.5, De Sciglio 5.5 (34′ pt Antonelli 5.5); Kucka 5, Montolivo 5, J.Mauri
5 (33′ st Luiz Adriano sv); Honda 5.5; Bacca 4.5, Menez 5.5. In panchina: Abbiati, Diego Lopez, Calabria, Ely, Mexes, De Santis, Locatelli, Poli, Boateng, Vido. Allenatore: Brocchi
ARBITRO: Di Bello di Brindisi
RETI: 21′ pt Menez; 27′ st Pazzini (rig), 50′ st Siligardi.
NOTE: giornata serena, terreno in buone condizioni. Ammoniti: Albertazzi, Zapata, Mauri. Angoli: 13-6. Recupero: 2′; 4′.
Totti manda l'Inter sull'orlo del fallimento. I tre gol del capitano giallorosso, più l'assist decisivo a Salah in Roma-Bologna, hanno prodotto i cinque punti decisivi per la Roma nella corsa alla Coppa dei Campioni, mandando l'Inter nel baratro. Una sorta di vendetta feroce per la serie di secondi posti collezionati tra il 2006 ed il 2010 a vantaggio dei merdazzurri.
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FALLIMENTI A CATENA, RICORDIAMO CHE IL SIENA CALCIO FU COINVOLTO PESANTEMENTE IN SCOMMESSOPOLI E CHE NE E' USCITO,GRAZIE ALLO SCONTIFICIO TNAS, CON UNA PACCA SULLE SPALLE.Lo sport non abita più a Siena: dopo la Mens Sana fallisce anche la Robur. in serie B l'esclusione del Siena STRAFALLITO ha ridotto le squadre a 23 club
As Roma, Unicredit vende la sua quota a James Pallotta per 33 milioni
L'imprenditore statunitense diventa così proprietario del 100% della squadra giallorossa. Il valore della cessione è inferiore alle anticipazioni della vigilia, ma il corrispettivo è stato versato interamente alla banca e non rateizzato. Intanto la Consob ha multato per 50mila euro lo sceicco Al Qaddumi, che lo scorso anno aveva promesso un investimento di 50 milioni per rilevare il 50% della società. Finendo indagato per aggiotaggio
Unicredit ha ceduto per 33 milioni all’A.S. Roma spv, il veicolo controllato da James Pallotta, il suo 31% della holding Neep, che controlla l’A.S. Roma. L’imprenditore e dirigente sportivo statunitense diventa così proprietario, attraverso Neep e il fondo Raptor Capital management, del 100% della società giallorossa.
Serie A diventa all'inglese: dal prossimo anno il Boxing dayIl Consiglio di Lega ha bocciato l'ipotesi di giocare il prossimo 26 dicembre come succede in Premier League, ma la novità, come afferma il presidente Beretta, sarà introdotta nel 2017-2018. A fine anno si giocherà invece la Supercoppa tra Juventus e Milan, come già accaduto nel 2014
L'ipotesi di giocare durante le vacanze di fine anno, in
particolare il 26 dicembre come succede in Premier
League, non è stata approvata dai club, ma solo per la
prossima stagione. Dal
campionato 2017/18 infatti la Serie A scenderà in campo
"per una o due giornate" nel periodo natalizio, "il 26
dicembre e ogni probabilità il 30". Lo ha spiegato il
presidente della Lega Serie A Maurizio Beretta,
precisando che il 'boxing day' non è stato adottato per
la prossima stagione "non tanto per problemi di
resistenze, ma perché c'erano due opinioni diverse: si
sarebbe potuto andare a un voto a maggioranza ma tutti
hanno preferito una soluzione che avrebbe garantito il
massimo del consenso". |