IL FRONTE
UCRAINO SECONDO IL COMUNITARISTA MEDIEVALISTA MASSIMO FINI

Bisogna fare una premessa:
esisteva fino a un quindicennio fa un principio di diritto
internazionale che proibiva l’intervento militare nelle vicende
interne di uno stato sovrano, era un principio abbastanza
ragionevole, a mio avviso, per non creare una situazione di guerra
di tutti contro tutti, questo principio fu sfondato dagli
americani con intervento in Kosovo.
Dopodiché è un po’ difficile accusare la Russia di essersi annessa
la Crimea, perché naturalmente il Kosovo con gli americani non
c’entrava assolutamente niente. La Crimea era ed è una regione
russofona che era stata data da Chruščёv all’Ucraina, ma la cosa
aveva senso all’interno di una Unione Sovietica Federale, non
aveva più senso in una situazione del genere.
Non si possono quindi muovere particolari rimproveri alla Russia
per essersi annessa alla Crimea, perché in realtà è la stessa
gente, tra l’altro il Presidente regolarmente eletto dell’Ucraina,
che era filo russo, Yanucovich, è stato abbattuto da una più o
meno rivolta di piazza, insomma, quindi questo cambiava tutti i
termini della questione, quindi i russi di Crimea si sono
ribellati e sono tornati alla Russia, insomma, questa è diciamo la
base del discorso.
Il problema ucraino è che l’Ucraina è divisa in due parti, una
parte sono filo europei, diciamo "tedeschi",polacchi, non so,
dall’altra invece ci sono russi che poi dal punto di vista
storico, per quello che vale ancora gli uni erano favorevoli al
nazifascismo e gli altri erano filocomunisti, queste cose poi
nella storia ritornano, quindi l’Ucraina in realtà è un Paese a
metà, che probabilmente in una situazione più tranquilla potrebbe
dividersi in due, come è stato in Cecoslovacchia, c’era la Cechia
e la Slovacchia, due realtà diverse, però si sono divise
pacificamente.
Lì è un po’ più difficile, perché poi ci sono gli interessi delle
grandi potenze, della Russia, dell’Europa, io però penso che tutto
finirà con un compromesso pacifico, perché gli interessi economici
di tutte e due le parti, Russia e Europa, sono troppo grandi, per
metterli in discussione, come si sa la Russia fornisce il gas all’
Europa, però ha anche bisogno dell’Europa per ragioni di mercato,
quindi non credo che i veri pericoli vengano da quella situazione,
arriveranno a un compromesso, comunque.
La Russia, a questo punto, una volta avuta la Crimea, etc., tiene
un atteggiamento piuttosto prudente, su questa cosa fa un po’ di
voce grossa, ma neanche tanto, alla fine accetterà di sicuro.
L’interesse dell’Unione Europea è minore secondo me dell’interesse
americano che c’è, comunque, alle spalle, anche se Obama è un sior
tentenna, ad allargare il più possibile la parte occidentale di
quella che un tempo era la cortina, la divisione, cioè arrivare il
più possibile vicino ai confini dell’ex-Unione Sovietica, infatti
poi la grande discussione e diatriba tra Russi e Americani è stata
proprio sul fatto che gli americani volevano mettere lo scudo lì
con la scusa che serviva non si sa bene a combattere il
terrorismo, ma in realtà serviva solo a contenere la Russia.
Quindi vedo più che interessi europei in questo caso qui Interessi
Americani sì.
Nel senso proprio geopolitico in questo caso, non economico.
La Russia si può ritenere appagata di quello che ha avuto,
l’Europa anche, resta aperto il problema di quali sono i confini
dell’occidente, da quella parte, e quali sono i russi; su questo
ci si scontrerà ancora.
La chiave per risolvere il conflitto è economica, cioè che la
Russia continui a dare gas attraverso l’Ucraina e che l’Europa
continui a investire in Russia e che ci sia un libero scambio tra
Europa e Russia.
Siccome ripeto, oggi gli interessi economici valgono molto di più
di quelli, come dire, ideali o nazionali o cose del genere, a
questo si arriverà, una volta risolta la situazione della Crimea e
di qualche zona di confine, non c’è più una vera materia del
contendere.
L’Ucraina nella Nato è una di quelle cose che alla Russia darebbe
particolarmente fastidio, perché vuole dire appunto che i confini
geopolitici si spostano nella Nato, cioè sostanzialmente
l’America, si spostano fino ai confini Ucraini, e quindi su questo
ci sarà battaglia, però vedo l’America in una situazione di tale
debolezza su tutti i fronti che non so se riuscirà a imporre una
Ucraina che entri nella Nato. Bisognerebbe, però anche sentire gli
Ucraini se hanno interesse a entrare nella Nato, perché vuole dir
proprio accettare, come il nostro caso, una sudditanza militare
che poi è politica, economica e culturale, agli Stati Uniti in un
momento in cui loro non sono più la superpotenza di un tempo.
Quindi ripeto bisognerebbe sapere che pensano gli Ucraini,
diciamo, la parte occidentale, perché una cosa è essere
occidentali e una cosa è entrare nella nato.
Adesso diciamo che la questione Ucraina andrà piano piano a
perdere di interesse, altre cose avanzano molto più importanti,
che sono l’avanzata dell’Isis in Iraq, naturalmente Boko Haram in
Nigeria, c’è tutto un blocco diciamo di islamismo radicale che è
totalmente antioccidentale, anche se adesso in Iraq si combattono
Sciiti e Sunniti, ma in realtà l’obiettivo poi finale resta
l’occidente, come Boko Haram, che cosa vuole dire letteralmente
Boko Haram? Vuole dire l’educazione l’occidentale è peccato,
quindi adesso stanno combattendo anti islamici più vicini
all’occidente in Nigeria, ma in realtà il loro obiettivo è
l’occidente. Quindi penso che queste saranno le questioni del
futuro piuttosto immediato.