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  INTERNOTIZIE

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LA TERZA INVASIONE DI ATTILA E LA SCONFITTA DEI CAMPI CATALAUNICI (450-451 D.C)

Già nel 450, Attila aveva proclamato la sua intenzione di attaccare il potente regno dei Visigoti con sede Tolosa, forse influenzato dalle profferte e dalla tattica diplomatica di Genserico, nemico dei Visigoti. In precedenza, c'erano stati buoni rapporti con l'Impero d'Occidente ed il suo governatore di fatto Flavio Ezio, il quale aveva trascorso un breve periodo in esilio tra gli Unni; l'Impero d'Occidente conferì ad Attila addirittura la carica onorifica di magister militum per le truppe messe a disposizione da Attila contro Visigoti e Burgundi.[14]

Ad ogni modo, Onoria, sorella di Valentiniano, nella primavera del 450 aveva inviato al re degli Unni una richiesta d'aiuto, insieme al proprio anello, perché voleva sottrarsi all'obbligo di fidanzamento con il senatore Flavio Basso Ercolano: la sua non era una proposta di matrimonio, ma Attila interpretò il messaggio in questo senso, ed accettò pretendendo in dote metà dell'Impero d'Occidente.[15] Quando Valentiniano scoprì l'intrigo, fu solo l'intervento della madre Galla Placidia a convincerlo a mandare in esilio, piuttosto che ad uccidere Onoria, e ad inviare un messaggio ad Attila, in cui disconosceva assolutamente la legittimità della presunta proposta matrimoniale. Attila, per nulla persuaso, inviò un'ambasciata a Ravenna per affermare che Onoria non aveva alcuna colpa, che la proposta era valida dal punto di vista legale e che sarebbe venuto per esigere ciò che era un suo diritto.

Nel frattempo, Teodosio II era morto cadendo da cavallo; il suo successore Marciano aveva annullato il tributo agli Unni verso la fine del 450; numerose invasioni da parte degli Unni e di altre popolazioni avevano devastato i Balcani e non c'era quasi niente da saccheggiare. Alla morte del re dei Franchi la lotta tra i due figli per la successione sancì la rottura tra Attila ed Ezio, poiché l'uno dava il suo appoggio al figlio maggiore, e l'altro al figlio minore. Secondo J.B. Bury,[16] quando Attila si mise in marcia verso ovest la sua intenzione era quella di ingrandire il proprio regno, già allora il più forte sul continente, fino all'Oceano Atlantico attraversando la Gallia. Dopo aver radunato i suoi sudditi, Gepidi, Ostrogoti, Rugi, Sciri, Eruli, Turingi, Alani, Burgundi, intraprese la marcia verso occidente prendendo in considerazione un'alleanza con i Visigoti ed i Romani.

Forte di un esercito che si diceva contasse all'incirca 500.000 uomini, il più grande in Europa da duecento anni a quella parte, Attila attraversò la Germania provocando morte e distruzione. Conquistò molte delle grandi città europee, tra cui Reims, Strasburgo, Treviri, Colonia. Secondo una vecchia leggenda, a Colonia Attila avrebbe incontrato sant'Orsola, che si sarebbe trovata in città con addirittura undicimila compagne. Attila sarebbe rimasto colpito dalla straordinaria bellezza di Orsola, cosa questa che in un primo momento le avrebbe salvato la vita. Ma al suo rifiuto di concederglisi, il re Unno l'avrebbe fatta uccidere a colpi di freccia e massacrare anche le 11.000 donne che la seguivano.[17]

Entrati a Divodurum (l'odierna Metz) alla vigilia di Pasqua del 451, gli Unni “diedero alle fiamme la città, passarono gli abitanti a fil di spada e trucidarono i sacerdoti cristiani sui sacri altari”. Seguirono la stessa sorte di Divodurum tutte le città francesi attraversate da Attila. Si salvò Parigi perché mentre si avvicinava alla città Attila ebbe la premonizione che attaccare la capitale sarebbe stato di malaugurio.[1]

Nel frattempo Ezio mosse la controffensiva radunando le truppe tra Franchi, Burgundi e Celti. L'inarrestabile marcia verso occidente convinse Teodorico, re dei Visigoti, ad allearsi con i Romani; i due eserciti raggiunsero insieme Orléans prima di Attila, per tenere sotto controllo e così respingere l'avanzata unna. Ezio inseguì e bloccò gli Unni in una località nei pressi di Chalôn (battaglia dei Campi Catalaunici), dove i due eserciti combatterono una sanguinosissima battaglia, non persa dagli alleati ma non vinta da Attila, che si ritirò oltre il confine.

Battaglia dei Campi Catalaunici

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