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Dossier illeciti, Tronchetti Provera rinuncia alla prescrizione

Nel processo di primo grado il manager era stato condannato a un anno e otto mesi. L'appello era stato fissato dopo la data di prescrizione. L'accusa è di ricettazione

MILANO - Marco Tronchetti Provera, presidente e amministratore delegato della Pirelli, ha rinunciato alla prescrizione nel processo sui dossier illeciti di Telecom Italia. Il manager era accusato di ricettazione, perché avrebbe ricevuto dalle mani del suo ex responsabile per la sicurezza Giuliano Tavaroli un cd sottratto illegalmente all'agenzia investigativa Kroll, che ai tempi assisteva i rivali dei fondi pensioni guidata da Daniel Dantas, nella scalata a Brasil Telecom.

La dichiarazione è giunta a sorpresa in aula durante il processo d'Appello. In
primo grado Tronchetti era stato condannato a un anno e otto mesi. Il processo d'appello é stato fissato oltre il termine di prescrizione (settembre 2014). L'attuale dibattimento doveva solo confermare o respingere i risarcimenti alle parti civili. Tronchetti ha preso la parola sostenendo di "rinunciare alla prescrizione perché sono accusato di un reato che non ho commesso".

La procura generale di Milano, invece, ha chiesto in appello la conferma della condanna di primo grado nei confronti di Tronchetti Provera. Per il sostituto procuratore generale Felice Isnardi il reato di ricettazione contestato al presidente di Pirelli "esiste" ed è stato provato sotto i diversi profili, compreso "il profitto da parte dell'imputato". Isnardi, nel chiedere la conferma della sentenza, si è anche opposto alla richiesta di riapertura del dibattimento avanzata dalla difesa di Tronchetti Provera nei motivi d'appello.