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Roma-Siviglia 6-4: pioggia di gol all'Olimpico, Dzeko subito protagonista.
Festa per i giallorossi, nel giorno della presentazione, e il bosniaco ci mette tre minuti a conquistare i nuovi tifosi: doppietta per l’ex City, in gol anche Torosidis, Nainggolan, Salah e Totti (su rigore). Sul 6-0, reazione d’orgoglio degli andalusi, che limitano il passivo con la doppietta di Suarez e le reti di Coke e Reyes.
ROMA
–
È festa di tifo e di gol per la Roma, che si presenta ai
suoi tifosi nel tanto atteso Opening Day e sfodera una
grande prestazione contro il Siviglia, reduce da un’altra
grandinata di reti, quel 5-4 di Tbilisi che ha regalato la
Supercoppa Europea al Barcellona soli tre giorni fa. La
formazione di Emery, in gran parte diversa (almeno al
fischio d’inizio) rispetto a quella opposta ai blaugrana,
viene annichilita dalla Roma, che va al riposo già sul
4-0: dopo soli 3′ c’è già il primo squillo di Dzeko, che
si ripeterà al 42′; Torosidis porta i giallorossi sul 2-0
già all’8′, mentre prima del riposo il bosniaco è anche
uomo-assist in favore di Nainggolan. Nella ripresa, Salah
e il subentrato Totti (su rigore), rendono umiliante il
passivo per gli andalusi che, complici le sostituzioni,
trovano nuova carica e limitano il passivo: due volte il
talento Suarez, Coke e Reyes vanno a segno, fissando il
6-4 finale.
SZCZESNY AUTORITARIO, SI RIVEDE IL MIGLIOR CASTAN
– Si comincia con la presentazione, con i giocatori
presentati uno a uno al pubblico dell’Olimpico. Grandi
ovazioni, ovviamente, per le bandiere Totti e De Rossi,
per i nuovi (soprattutto Dzeko e Salah) ma anche per
Castan e Strootman, vogliosi di rivincite dopo aver
vissuto momenti difficili. Il brasiliano, schierato
dall’inizio al centro della difesa con Manolas, è tra i
migliori del primo tempo: con l’aiuto di uno Szczesny già
padrone dell’area giallorossa, Castan chiude ogni varco
agli attacchi, timidi, del Siviglia. DZEKO
MATTATORE – D’altronde, prima che gli andalusi
riescano a mettere piede negli undici metri romanisti, la
squadra di Garcia è già avanti 2-0. Iago Falque sembra
trovarsi subito a meraviglia con Dzeko e lo serve dopo
26″, ma la conclusione è preda del portiere Rico. Al 3′ è
Maicon a lanciare il bosniaco in verticale e il nuovo
numero 9 giallorosso non tradisce, sparando il pallone
sotto la traversa per il suo primo gol all’Olimpico. Altri
cinque giri di lancette e la Roma passa di nuovo, stavolta
con uno spunto personale di Torosidis, chiuso con un
destro radente che fa secco Rico.
FINO AL 6-0 NON C’È PARTITA – La reazione
del Siviglia è fumosa, il solo Immobile sembra voler far
davvero male ai giallorossi ma non trova il guizzo giusto.
La Roma sa far male quando decide di spingere e, nel
finale di tempo, firma un altro uno-due da paura. Prima
Dzeko finalizza un’azione da foot-volley, iniziata e
rifinita da Salah con la preziosa collaborazione di Pjanic,
poi è lo stesso bosniaco a cercare il fondo per servire a
Nainggolan il pallone del 4-0. Via ai cambi nella ripresa,
ma la musica resta quella, ancora per un po’: dopo un palo
colpito da Immobile, al 57′ è Salah a timbrare il
tabellino dei marcatori, infilando Rico col destro dopo
essere sfuggito a Rami. Sul 5-0 Garcia cambia tutto il
tridente d’attacco, inserendo Totti insieme a Gervinho e
Iturbe, e quest’ultimo si guadagna il rigore che il
capitano trasforma nel sesto gol giallorosso.
SI SCALDA IL MATCH E IL SIVIGLIA REAGISCE
– Il punteggio tennistico non va giù ad Emery né ai suoi
giocatori: il tecnico mette dentro diversi ”titolarissimi”,
mentre la partita si va incattivendo (tre i gialli esposti
in successione dall’arbitro Valeri, l’ultimo sfociato in
un accenno di rissa tra Immobile e Manolas) e i
giallorossi, anche per evitare qualche infortunio inutile,
frenano un po’. È qui che sale in cattedra Danny Suarez,
ragazzino cresciuto nella cantera del Barcellona, che
rompe il digiuno del Siviglia con un bello slalom tra i
difensori giallorossi e col destro che batte il subentrato
De Sanctis. Preoccupante la solitudine di Reyes, che firma
agevolmente il 6-2 sul cross di Gameiro, così come la
facilità con cui Suarez si incunea in area giallorossa per
servire il pallone del terzo gol a Coke. Quasi allo
scadere, sarà ancora il peperino biancorosso a battere De
Sanctis, con un velenoso destro dal limite.
CALO DI TENSIONE NEL FINALE – Finisce
6-4, e proprio i quattro gol subiti nel finale sembrano
l’unica vera nota stonata della serata per Rudi Garcia: il
risultato, sul 6-0, era già abbondantemente acquisito e i
cambi hanno sicuramente stravolto gli equilibri della
squadra giallorossa ma subire tanti gol in così pochi
minuti non è un segnale da sottovalutare. Per il resto,
Roma che gira alla grande in fase offensiva, i nuovi
sembrano integrarsi molto bene, soprattutto se teniamo
conto del fatto che per Dzeko era il debutto assoluto.
Quando i meccanismi saranno ancor più oliati, l’undici di
Garcia farà davvero paura a tutti, non solo in Serie A ma
anche in Champions. Nel frattempo, il futuro si chiama
Verona: tra otto giorni si fa sul serio.
Calciomercato, Milan punta Romagnoli e la Roma vuole Dzeko – Tutte le trattative AL 12 LUGLIO 2015
I soldi del Monaco per strappare Alessio Romagnoli alla Roma e continuare a sognare Zlatan Ibrahimovic. Il volo di Sabatini per portare Edin Dzeko nella Capitale, mentre sull’altra sponda del Tevere si punta a chiudere per Fabio Borini. É un puzzle di tessere concatenate quello che sta andando in onda tra Monaco, Milano e Roma. Nel frattempo all’estero il Liverpool non trova acquirenti per Mario Balotelli e il Boca Junior si prepara a presentare Carlos Tevez.
Addio al Faraone
per fare sognare il Milan
L’arrivo di El Shaarawy nel principato
di Monaco è un’operazione da 16 milioni di euro:
tre arriveranno subito nelle casse rossonere come
indennizzo per il prestito secco, 13 sono quelli che
Leonardo Jardim dovrà sborsare alla
fine della prossima stagione per riscattare il Faraone.
Un’opzione che il Monaco dovrà esercitare
obbligatoriamente se l’esterno italo – egiziano giocherà
almeno 15 partite: una clausola inserita a causa dei
continui infortuni del calciatore azzurro. Che se
tornerà in condizione ottimale, sarà una pedina fissa
dell’undici del Principato. Col Monaco El
Shaarawy ha firmato un quinquennale da 3
milioni a stagione, cioè 600mila euro in più rispetto
allo stipendio rossonero: il trasferimento, in pratica è
convenuto e tutti. Soprattutto al Diavolo che adesso
torna prepotentemente a bussare alla Roma: dopo averlo
lanciato nella Sampdoria, Sinisa Mihajlovic
vuole Alessio Romagnoli al centro della difesa del nuovo
Milan. Il giocatore è valutato sui venti milioni di
euro, ma Walter Sabatini è stato
chiaro: il talentino ventenne non è in vendita. Adriano
Galliani dovrà lavorare duro, dato che nel frattempo i
tifosi non hanno smesso d’invocare il ritorno di
Zlatan Ibrahimovic: le trattative si sono
bloccate alcuni giorni fa, ma il contante fresco
arrivato dal sacrificio del Faraone potrebbe far
riaprire il dialogo con il Paris Saint Germain.
Dzeko e Borini per la
Capitale
Quei venti milioni di euro di Romagnoli, però,
alla Roma potrebbero fare molto comodo. Lo sa bene il
d.s. Sabatini che ha bisogno proprio di quella cifra per
trasformare Edin Dzeko in un calciatore
giallorosso. In realtà il Manchester City
chiede 28 milioni per la punta bosniaca, ma i capitolini
possono trattare avendo già un accordo da 4 milioni e
mezzo con il calciatore. Problema: c’è prima da sfoltire
la rosa, che da Doumbia a Gervinho, passando per
Matteo Destro ed Ashley Cole,
annovera ancora troppe pedine dagli stipendi pesanti
ormai fuori dal progetto tecnico. Prima di comprare,
insomma, Sabatini dovrà vendere, e per ottenere denaro
fresco da reinvestire su Dzeko ( e magari Baba)
dovrà capitalizzare al massimo le cessioni. Compito
molto difficile: in alternativa bisognerà sbloccare il
baby talento dell’Under 21. Non erano previsti, invece,
i sei milioni di euro arrivati nelle casse della Lazio:
Oltretevere infatti hanno brindato dopo la decisione
della Camera di risoluzione della Fifa. Nel 2013
Mauro Zarate ha risolto il suo contratto con i
biancocelesti senza giusta causa: con l’indennizzo, gli
Aquilotti adesso accelerano per portare l’ex enfant
prodige Borini in Italia, dove ha già vestito le maglie
di Roma, Parma e Bologna.
Nessuno vuole Balotelli,
l’Inter tra Salah e Jovetic
Dopo averlo escluso dalla tournée estiva il Liverpool
cerca acquirenti per Mario Balotelli: solo che nessuno
sembra disposto a farsi avanti per l’ex talento
dell’Inter. Ai mondiali di un anno fa era la punta di
diamante della nazionale azzurra, poi era stato
acquistato dai Reds per più di venti milioni di euro,
adesso dopo 17 presenze ed una sola rete nell’ultima
Premier League non ha acquirenti: una parabola da fine
carriera anche se Balotelli ha ancora
“solo” 25 anni. Stessa età di Steven Jovetic, che invece
è pronto a tornare in Italia dopo l’esperienza da
dimenticare al City. Il futuro dell’ex viola è legato a
quello di un altro Faraone: domani infatti Mohamed Salah
dovrà presentarsi alle visite mediche della Fiorentina.
L’Inter però rimane alla finestra: in alternativa
Mancini si butterebbe proprio su Jovetic. Ma anche la
Juventus potrebbe tornare a farsi sotto, mentre
nelle prossime ore Tevez sarà presentato dal Boca
Juniors. Tragitto inverso, da Buenos Aires a Torino, per
Guido Vadalà, talento classe ’97,
attaccante considerato una delle migliori promesse
argentine che sarà aggregato alla Primavera bianconera.